Una Nota Critica
Recensioni e non solo di film, serie tv e libri...
sabato 10 marzo 2018
Se ci conoscessimo oggi (When we first met)
mercoledì 15 novembre 2017
La verità è che non gli piaci abbastanza
giovedì 2 novembre 2017
Thor 3: Ragnarok
venerdì 8 settembre 2017
Moglie e Marito
Sofia (Kasia Smutniak) e Andrea (Pierfrancesco Favino) sono una coppia infelice. Conduttrice televisiva lei, medico chirurgo lui, sono arrivati a un bivio del loro matrimonio, ormai totalmente privo di comunicazione, tanto da decidere di intraprendere la terapia di coppia.
Il consiglio è uno solo: provare a empatizzare di più l'uno con l'altra.
Proprio questo consiglio verrà effettivamente, anche se per sbaglio, preso alla lettera: Andrea, infatti, ha progettato una macchina in grado di leggere il pensiero umano, macchina, che, per colpa di un cortocircuito, fa sì che la mente dei due si scambi.
E così Sofia diventa Andrea, e Andrea, invece, Sofia.
I due si ritrovano nel corpo dell'altro, ma con il loro originario cervello, le loro sensibilità, le loro abitudini e i loro modi di gesticolare, di dire e di comportarsi.
Sarà forse questo "mettersi nei panni altrui" a portare un po' di pace?
Esordio alla regia del giovane Simone Godano, "Moglie e Marito" è una simpatica commedia che ricalca una canovaccio certo non nuovo, quello dello scambio di corpi, ma rivisitato in maniera originale.
Ben disegnati i due protagonisti e la figura, seppur marginale, del collega di Andrea, Michele (Valerio Aprea). Ottime, ma su questo non avevamo dubbi, le prove recitative di tutto il cast.
Interessante anche tutto l'aspetto tecnico, dai costumi, alle scenografie.
Certo, non è questo un film da vedere e rivedere, ma resta una pellicola piacevole in grado di farci capire l'importanza di provare, ogni tanto, a capire le ragioni di chi abbiamo di fronte.
G.
mercoledì 26 luglio 2017
Letture: Il drago di carta
Pubblicato nella collana Giovani Orme per Augh! Edizioni, Il drago di carta è una favola senza tempo, che può piacere tanto ai grandi quanto ai bambini.
Lasciatevi coinvolgere dalle parole di Simone Pozzati , che si cimenta senza difficoltà per la prima volta nella scrittura per i più piccoli, e dagli splendidi disegni di Valeria Cerilli che arricchiscono il testo, rendendolo ancora più gradevole.
Ci troviamo di fronte a un racconto metafantastico, a un intreccio di immaginazioni, che rende possibile quello che solo nei sogni succede.
E’ così che, dopo la filastrocca che è solita ripetersi, Annabella si addormenta e veniamo catapultati nel suo mondo onirico.
E’ in questo luogo incantato che prendono vita le avventure di Jim, bambino in carne e ossa, e Graf, drago dal primo disegnato.
Ci immergiamo per un po’ nei giochi di Jim e Graf, nelle loro diversità, nei loro dubbi; li vediamo crescere e cambiare, ognuno con le sue necessità ed esigenze…
La storia scorre fluida, fa sorridere e riflettere, tanto che ci si domanda se davvero sia destinata solo ad un pubblico molto giovane.
Se è vero poi che “anche l’occhio vuole la sua parte”, possiamo concludere dicendo che l’atmosfera magica è tale grazie alle illustrazioni che accompagnano il brano e in un certo modo ne riassumono i momenti salienti.
Buona lettura a tutti!
G.
lunedì 17 luglio 2017
P.S. I Love You
giovedì 6 luglio 2017
Questione di karma
Convintosi, grazie ad un manuale, di poter scoprire il nome della persona in cui il padre si sarebbe reincarnato dopo il suicidio, Giacomo si reca dall'autore di tale teoria e si convince di dover rintracciare Mario Pitagora. Lo trova (Elio Germano) e prova a stringere con lui un rapporto. Mario capisce presto di trovarsi di fronte a una gallina dalle uova d'oro e sta subito al gioco.
Sullo sfondo la famiglia di Giacomo: La mamma (Stefania Sandrelli), pronta a difenderne ogni stranezza; la sorella pragmatica (Isabella Ragonese) e lo storico compagno della mamma, Fabrizio (Eros Pagni), pronto, pure lui, a prendersi gioco della bambinesca bontà di Giacomo.
Edoardo Falcone non riesce a superare la sua opera prima da regista (l'incantevole Se Dio vuole), con questa commedia piuttosto debole di cui è anche cosceneggiatore e co-autore del soggetto (assieme a Marco Martani).
Un vero peccato, se si considera il livello tendenzialmente alto di pellicole dai due scritte.
Purtroppo in questo caso c'è proprio una fiacchezza di fondo che fa sì che il film, che non è certo il peggior film mai proiettato, non riesca a prendere il volo praticamente mai.
Nessun colpo di scena, nessunmomento commovente, e nemmeno ci sono particolari scene comiche.
Anche il finale lascia con l'amaro in bocca: con un flashforward veniamo informati di quello che è successo a Giacomo nel giro di un annetto, senza interessarci minimamente a tutti gli altri.
Concludo con una nota positiva, spendendo due parole favorevoli, tanto per la regia di Falcone quanto per la prova recitativa dei vari protagonisti, a partire dai due personaggi centrali, fino ai vari attori comprimari.
G.