giovedì 21 luglio 2016

"Era mio padre" di Claudia Saba

Una nota critica è orgogliosa di parlarvi di “Era mio padre”, libro di esordio di Claudia Saba.
























Il testo non ambisce ad assumere i connotati del genere letterario, vuole essere piuttosto un libro di denuncia per incoraggiare altre donne a non restare in silenzio e condannare qualsiasi forma di violenza.
Una donna, che diventa dunque la voce di tante donne.

La prefazione di Elisa Morano, Dottoressa in Scienze Psicologiche ed Examiner Forensics, analizza alcuni passaggi dell’opera, esaminando il tema della violenza sulle donne e le conseguenze dell’abuso sessuale su minori.
Il libro si chiude con la postfazione e l’intervista all'autrice di Simone Pozzati, curatore del volume, che ha ricevuto il sostegno del Centro Donna Lilith, l'Associazione Indipendente Donne Europee A.I.D.E. e Seicomesei ONLUS.


La storia di Claudia è quella di una donna mai stata bambina, mentre quella di Sara è la storia di un abuso negato tra le pieghe dei silenzi della stessa donna. Oggi Claudia è la bambina che Sara sarebbe voluta essere, e viceversa. Tutto ciò che non viene compreso, viene agito. Questo, ciò che spesso, è chiamato destino.

SINOSSI
Sara è riuscita a crearsi una vita quasi perfetta: ha sposato l’uomo che ama e con lui ha costruito una famiglia. Sembra tutto compiuto, come un cerchio che si chiude, fino a quando le pareti sulle quali aveva costruito la sua favola iniziano a scricchiolare. Il marito bellissimo si rivela essere in realtà un uomo irascibile e violento.
L’elenco di giustificazioni che Sara dà a sé stessa è quello tipico di una donna che subisce violenza tra le mura domestiche dal proprio partner, e innamorata rifiuta di ammettere quanto sta accadendo reinterpretando la realtà al fine di alleviare il dolore.
Quando all’ennesimo episodio di violenza Sara inizia a chiedersi perché accetta tutto questo, troverà il coraggio di chiedere aiuto e inizia un percorso di psicoanalisi. Sarà questo il momento in cui le porte che l’inconscio aveva serrato a sua difesa, come una fortezza contro i nemici, si spalancheranno tutte insieme, violentemente, lasciando liberi quei fantasmi fino ad allora messi a tacere.
Ricordi di un passato doloroso emergeranno in tutta la loro drammaticità, costringendo Sara a fare i conti con un passato che ritorna per restituirle i cocci di un’infanzia violata. Sara si scopre donna tradita e bambina mancata, “abbandonata alla mercé di un padre disturbato. Orfana di una mamma ancora viva”. 






















Nella foto l'autrice C. Saba, e il curatore del testo S. Pozzati.


Titolo: Era mio padre
Autore: Claudia Saba
Curatore editoriale: Simone Pozzati
Collana: People
Editore: DiamonD EditricE
Anno di pubblicazione: Giugno 2016
ISBN: 9788896650288
I Edizione
Pagine: 112
Prezzo: € 10,00

Copertina ed illustrazioni interne di Simone Di Matteo

giovedì 7 luglio 2016

Mother's day

Fervono i preparativi per la festa della mamma e diverse donne si trovano a confrontarsi, buttarsi il passato alle spalle, conoscere meglio se stesse.
Queste brevi righe riassumono alla perfezione Mother's day l'ultimo lavoro di Garry Marshall, che, riunendo un cast stellare, ha dato vita ad una commedia romantica in cui si alternano sorrisi e occhi lucidi.

Diverse storie si intrecciano in questo film corale: C'è Sandy (J. Aniston), che sente la competizione con la moglie nemmeno trentenne del suo ex marito, e deve badare ai suoi due figli maschi. c'è Jesse (K. Hudson) che vive a due passi dalla sorella (C. Cox) e che non parla da anni con la mamma, tanto da averle nascosto di essersi sposata e avere avuto un figlio; c'è Kristin (B. Robertson) che non vuole sposarsi, perché sente una lacuna nella sua vita, e spera di poterla riempire conoscendo la madre biologica, Miranda (J. Roberts), personaggio di punta delle televendite.
Ma c'è anche Bradley (J. Sudeikis), papà vedovo alle prese con due ragazzine, di cui una in uno dei periodi più delicati della vita: l'adolescenza.

Ovviamente altissimo il livello di recitazione, enfatizzato certamente da un'ottima sceneggiatura (il film è scritto da Matthew Walker).

Belle anche le scenografie: siamo in uno dei quartieri probabilmente più ricchi della città, ed è bello vedere villette a schiera, giardini e piscine.
 Il regista comunque si concentra sui volti, che sono molti visto il grande intreccio, e non lascia spazio alle distrazioni.

Da apprezzare anche il lavoro di truccatori e costumisti, grazie al cui lavoro possiamo scoprire qualcosa in più sui diversi personaggi.

Certo, impensabile riferirsi a questo come il film dell'anno, ma come una commedia diversa dal solito, assolutamente priva di volgarità, divertente ma allo stesso tempo malinconica...assolutamente sì!

G.

mercoledì 6 luglio 2016

Letture- Il bambino segreto

Quinto romanzo giallo che vede come protagonista la coppia formata dalla scrittrice Erica Falck e dal poliziotto, ormai suo marito, Patrik Hedstrom, Il bambino segreto è un romanzo del 2007 della scrittrice svedese Camilla Lackberg.

Erica, giornalista di successo, dopo la nascita della primogenita, non ha avuto un attimo per sé.
D'accordo col marito, in congedo di paternità, decide di prendersi del tempo e cominciare a lavorare ad un nuovo romanzo.
Ma la scrittura viene interrotta da un ritrovamento in soffitta:a quanto pare sua madre, Elsy, era solita tenere dei diari da ragazza, durante il periodo della seconda guerra mondiale. Oltre a questi quaderni, che si interrompono bruscamente, Erika trova anche una medaglia apparentemente appartenente ad una personalità legata al nazismo, e una camiciola sporca di sangue, sicuramente indossata da un neonato.

Mentre cerca di ricostruire la storia del passato di sua mamma, morta tre anni prima, nella cittadina dove Erica vive sembrano avvenire morti sospette, legate alla figura di Elsy, e specialmente al periodo descritto nei diari.
Grazie al supporto della polizia, al suo intuito, e all'aiuto di un giornalista, Erica riuscirà a risolvere uno dei misteri più difficili per qualunque lettore di giallo.

Lo stile di Lackberg è molto scorrevole
. Abilissima nel lasciare le cose in sospeso per riprenderle nel momento giusto, la scrittrice non lascia nulla al caso. I numerosi personaggi sono ben delineati, hanno una loro personalità ed è bello scorrere le righe e vederli in crescita.
Tutto ha la sua logica schiacciante, e si può arrivare ad una soluzione definitiva soltanto all'ultima pagina.
Il lettore entra a capofitto nell'enigma e legge sperando di capire qualcosa prima che venga svelato, ma invano.
Un giallo assolutamente consigliato, da portare sotto l'ombrellone e da divorare in breve tempo!

G.