La mafia uccide solo d’estate è un film del 2013 diretto ed
interpretato da Pierfrancesco Diliberto, in arte Pif.
In modo del tutto originale, Pif
racconta gli avvenimenti degli anni settanta e novanta nella Palermo in cui la
mafia c’era ma l’omertà e la negazione della stessa erano più forti di quanto
potesse essere combatterla.
La storia viene raccontata attraverso
gli occhi di un bambino, Arturo, cresciuto nella Palermo di quegli anni, la cui
vita si interseca con quella delle attività mafiose e con quella delle persone,
degli eroi che hanno preso parte alla lotta antimafia che parla in prima
persona. Lo stile ricorda molto il programma Il Testimone dello stesso Pif.
La vita di Arturo che si innamora
di Flora (Cristiana Capotondi) e che fa di tutto per conquistarla, la volontà
di fare il giornalista, la sua passione per l’allora presidente della
repubblica Giulio Andreotti , tutta la sua vita quotidiana che si fonde con gli
avvenimenti del periodo che sono richiamati anche dalle immagini reali di quei
fatti, come il funerale del generale Dalla Chiesa o quelli dei magistrati
Falcone e Borsellino.
A dimostrare come in realtà la
criminalità organizzata è intorno e in mezzo a noi sono proprio quelle
situazioni che Arturo si trova a vivere quando incontra alcune delle persone
coinvolte: da Boris Giuliano (capo della
squadra mobile di Palermo) a Rocco Chinnici (magistrato che creò il pool
antimafia) al generale Dalla Chiesa.
Toni leggeri ed ironici ma anche
commoventi e riflessivi, è uno di quei
film che, a differenza di molti altri, ci fa vedere con un'altra prospettiva
quella storia che tutti noi conosciamo. È un film adatto a tutti, anzi è uno di
quei film che con la sua semplicità possono insegnare a bambini e ragazzi una
storia difficile da comprendere se non si è adulti.
F.