venerdì 24 giugno 2016

La mafia uccide solo d'estate

La mafia uccide solo d’estate è un film del 2013 diretto ed interpretato da Pierfrancesco Diliberto, in arte Pif.


In modo del tutto originale, Pif racconta gli avvenimenti degli anni settanta e novanta nella Palermo in cui la mafia c’era ma l’omertà e la negazione della stessa erano più forti di quanto potesse essere combatterla.

La storia viene raccontata attraverso gli occhi di un bambino, Arturo, cresciuto nella Palermo di quegli anni, la cui vita si interseca con quella delle attività mafiose e con quella delle persone, degli eroi che hanno preso parte alla lotta antimafia che parla in prima persona. Lo stile ricorda molto il programma Il Testimone dello stesso Pif.

La vita di Arturo che si innamora di Flora (Cristiana Capotondi) e che fa di tutto per conquistarla, la volontà di fare il giornalista, la sua passione per l’allora presidente della repubblica Giulio Andreotti , tutta la sua vita quotidiana che si fonde con gli avvenimenti del periodo che sono richiamati anche dalle immagini reali di quei fatti, come il funerale del generale Dalla Chiesa o quelli dei magistrati Falcone e Borsellino.

A dimostrare come in realtà la criminalità organizzata è intorno e in mezzo a noi sono proprio quelle situazioni che Arturo si trova a vivere quando incontra alcune delle persone coinvolte:  da Boris Giuliano (capo della squadra mobile di Palermo) a Rocco Chinnici (magistrato che creò il pool antimafia) al generale Dalla Chiesa.

Toni leggeri ed ironici ma anche commoventi  e riflessivi, è uno di quei film che, a differenza di molti altri, ci fa vedere con un'altra prospettiva quella storia che tutti noi conosciamo. È un film adatto a tutti, anzi è uno di quei film che con la sua semplicità possono insegnare a bambini e ragazzi una storia difficile da comprendere se non si è adulti.


F.

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