Il
miliardario Tom Brand (K. Spacey), impegnato nei progetti di realizzazione di
un grattacielo, vive per il lavoro, trascurando così la sua seconda moglie (J.
Garner) e la figlia.
Desideroso di recuperare i rapporti con la bambina, che sta per compiere undici
anni, decide di accontentarne la richiesta: le regalerà un micino, che la
bambina chiede per ogni compleanno.
Dopo l’acquisto Tom, ancora distratto dal lavoro, avrà un incidente, e, mentre
il suo corpo è in coma, la sua mente e la sua parola si risveglierà nel corpo
del gatto appena acquistato (dall’immenso C. Walken, nei panni di un venditore
un po’ mistico un po’ preveggente).
Potrà così guardare le cose che riguardano lui e la sua famiglia allargata
–completano il quadro famigliare infatti anche l’ex moglie, il figlio avuto da
questa, e la bambina che lei ha avuto in seguito- da…un’altra prospettiva, del tutto nuova!
Nonostante il nome degli attori protagonisti sia di tutto rispetto, e, anzi,
abbia di molto alzato l’asticella delle mie aspettative, questa commedia non
risulta affatto brillante come si potrebbe pensare.
Indipendentemente dalla scarsa credibilità delle vicende, che può comunque
essere accettata vista la fetta di pubblico giovanile che la pellicola vuole
raggiungere (ma è vista e rivista, nulla di nuovo sotto il sole!), la
sceneggiatura è noiosa e piuttosto deludente.
Molto bella invece la fotografia e interessanti le scelte registiche di
Sonnenfeld.
Poco realistici sono pure gli effetti speciali che seguono i movimenti del
gatto-Tom una volta a casa, e persino gli attori non sembrano essersi davvero
impegnati nella realizzazione del film –eccezion fatta per Walken.
Probabilmente il giudizio negativo dipende anche dal doppiaggio: un gatto con
la voce di Kevin Spacey deve essere quasi per forza interessante!
In definitiva: Goffa commedia natalizia,
meglio indubbiamente della maggior parte di quelle che popolano il cinema a
dicembre, ma assolutamente al di sotto della qualità a cui ci hanno abituato
questi mostri sacri del cinema.
G.
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