sabato 28 gennaio 2017

La la land

"Dedicato ai folli e ai sognatori". Così dice la locandina italiana del film che si è aggiudicato, eguagliando così Eva contro Eva e Titanic, ben 14 nomination agli Oscar, e che ha vinto, record, 7 Golden Globes su 7 nomination ricevute.
Entrare al cinema con un'aspettativa altissima, ecco cosa si rischia.
Aspettativa che naturalmente non può venire attesa al 100%, nonostante questo film sia esteticamente perfetto.

Senza soffermarci troppo sulla trama, che è la cosa meno importante, possiamo semplicemente dire che vivremo le avventure di Sebastian (Ryan Gosling) e Mia (Emma Stone), che si conoscono per caso a Los Angeles.
Pianista jazz pieno di sogni, lui, barista aspirante attrice e sceneggiatrice, lei, tra i due nascerà una storia d'amore.

Il film ci viene presentato come un musical, ma non dobbiamo assolutamente pensare che la musica sia invadente, anzi: protagonista assoluta eppure discreta, non ci farà mai perdere il filo del discorso.

Il vero spettacolo è la regia di Damien Chazelle, che ne è anche sceneggiatore. Il giovanissimo Chazelle sembra seguire le impronte di Woody Allen inserendosi all'interno di una scuola di cinema semantico che migliore non potrebbe essere.

Un gioiello è anche la fotografia, di Linus Sandgren. Impossibile non innamorarsi dell'aspetto esteriore del film, del suo involucro che, in definitiva, ne è anche il suo contenuto.

La colonna sonora, invece, è stata interamente composta da Justin Hurwitz, i testi sono di Justin Paul e Benj Pasek.

I due attori danno una prova di bravura non indifferente: ballano, cantano e recitano.
Recitano soprattutto: alcune sequenze del film sono già iconiche, alcuni scambi di sguardi tra i due protagonisti ti si piazzano dritti dritti in gola, e là restano.

Fa da sfondo una città come Los Angeles piena di paradossi: c'è una folla rumorosa e una silenziosa solitudine allo stesso tempo; c'è la luce, un arcobaleno di colori, ma c'è anche il buio che avvolge le sagome dei personaggi.

Volteggeremo nell'aria con Sebastien e Mia, ci lasceremo trasportare dalle loro speranze, ci commuoveremo pensando alla differenza tra realtà e fantasia, vivremo, concretamente, un' esperienza tra immaginario e non, avvolti da un'atmosfera onirica che ci farà perdere i contatti con ciò che ci circonda, fino a che non si accenderanno le luci.

Ecco, si torna alla vita vera...ammesso che questa non lo sia.


"Dedicato ai folli e ai sognatori", appunto.

G.

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