sabato 1 agosto 2015

Whiplash

Il film uscito nelle sale a febbraio del 2014, diretto da Damien Chazelle,  è vincitore di 3 premi Oscar: miglior attore non protagonista a JK Simmons, miglior montaggio e miglior sonoro.



È la storia di Andrew Neiman (Miles Teller), un ventenne che sogna di diventare uno dei più grandi batteristi del suo tempo. Il suo obiettivo principale è quello di entrare in una delle migliori orchestre del conservatorio Shaffer di Manhattan, dove lui si allena tutti i giorni e che è diretta da Terence Fletcher (JK Simmons), il più bravo e carismatico tra gli insegnanti ma anche il più folle e crudele, di cui se ne ha una dimostrazione non solo dai dialoghi duri dell’insegnante ma anche dall’atteggiamento, dai suoi gesti.  Andrew entrerà in questa orchestra all’inizio come batterista di riserva e ben presto diventerà primo batterista, anche se Fletcher continuerà ad ostacolare la sua strada. Il ragazzo non si arrende e continua ad allenarsi fino a farsi sanguinare le mani senza pensare a nient’altro che al suo sogno, allontanando da se anche Nicole (Melissa Benoist), una ragazza conosciuta al cinema con la quale desiderava iniziare una storia.


Gran parte del film si svolge in un’aula in cui si suona e dove l’atmosfera non è delle più tranquille, la musica non è la protagonista assoluta in quanto ci si concentra di più sul rapporto spesso conflittuale tra allievo e maestro, i colori e la scenografia sono adatti a rendere i momenti drammatici e a volte anche un po’ esagerati. L’attore protagonista, Miles Teller, è uno di quegli attori che potrebbe interpretare chiunque e nei panni di Andrew Neiman è riuscito a dimostrare la fatica, la passione e il costante impegno;  consiglio di vedere il film in lingua originale perché guardarlo recitare è una cosa magnifica, ti tiene incollato allo schermo e riesce a farti entrare in empatia con il personaggio.


Il messaggio che ne viene fuori è quello di continuare a sognare, di non arrendersi anche di fronte agli ostacoli più grandi che in questo caso sono magnificamente interpretati JK Simmons (non per altro per questo film ha vinto molti premi tra cui, appunto, l’oscar), ci sarà sempre quella persona che ci rende la vita impossibile, che non vuole che noi raggiungiamo i nostri scopi, ma quello che è più importante e che dobbiamo continuare a provare. Alla fine del film non è che ci sia proprio l’happy ending, cioè lui diventa qualcuno, è famoso e ha finalmente ottenuto ciò che desiderava; ma si ha una sensazione di sollievo e speranza in contrasto con tutti i momenti drammatici delle due ore di film precedenti.




F.

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