martedì 10 novembre 2015

La legge del mercato

Aspettavo con tanta trepidazione di vedere questo film.
Merito del trailer, dell'attore protagonista (V. Lindon, che grazie a "La legge del mercato" si è aggiudicato il premio come miglior interpretazione maschile a Cannes), ma soprattutto della tematica sociale che prometteva di approfondire.
Purtroppo le mie alte aspettative sono miserabilmente state deluse.
Il soggetto è certamente intenso e meritevole di essere conosciuto, ma il film in generale non è certo tra i migliori che abbia visto.

Thierry è un uomo di più di cinquant'anni, da quasi due senza impiego fisso. Segue i corsi propinati dall'ufficio di collocamento, si immerge con impegno negli stages ma non trova lavoro.
Non ha grossi risparmi, tanto che in banca viene convinto a vendere la sua casa per affittarne una più economica; non è troppo abile nei rapporti con le altre persone e ha un figlio disabile. Una serie di cose che, se da un lato rendono più dure le sue giornate; dall'altro gli donano quella sensibilità di chi conosce i problemi, semplicemente perché li affronta quotidianamente.
Finalmente Thierry trova un lavoro: deve occuparsi della sicurezza di un centro commerciale, osservare che nessuno rubi qualcosa dagli scaffali, che esca senza pagare.
Quanto sia dura la legge del mercato, in questo periodo di crisi è sotto gli occhi di tutti, ma è ancor più duro per Thierry decidere se far o meno prevalere quello che considera essere il buon senso. 

Nelle tematiche attualissimo, il film scorre purtroppo in maniera lenta.
Non riesco a capire se la colpa sia della sceneggiatura originale, o del processo di traduzione che ha portato a degli scambi di battute soporiferi e noiosi.
Lenta pure la regia, con sequenze interminabili e passaggi inutili.

Credo che quando ci sia una solida base, come in questo caso, ma la si distrugga nel processo di costruzione di quello che poi arriverà nelle sale, la valutazione finale non possa certo essere alta.
Un vero peccato, soprattutto perché il cinema francese, specialmente questo degli ultimi anni, si era finalmente scrollato di dosso l'etichetta affibbiata un po' da tutti di essere pesante e noioso.

Ma "La legge del mercato" malgrado tutto, rischia di far ripiombare un'intera categoria in questo pesante clichè.

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