domenica 29 novembre 2015

Laws of attraction-matrimonio in appello

Audrey Woods (J.Moore) è un'affascinante avvocato divorzista newyorkese, che non ha mai perso una causa.
E' impegnatissima nel lavoro, ama la razionalità. si occupa della legge ed è single.
Rappresentando una sua cliente incontra il famoso Daniel Rafferty (P. Brosnan), affascinante avvocato divorzista pure lui, e pure lui con nessun fallimento alle spalle.
Ma a differenza di Audrey, Daniel preferisce il divertimento alla ragione, il disordine all'ordine, non è puntuale e sembra il classico dongiovanni che ottiene tutto quello che vuole con un semplice sguardo.

Se è vero il detto che gli opposti si attraggono, basta una sola serata (che da incontro di lavoro, si trasforma ben presto in sbronza e nottata insieme), per far sì che Audrey e Daniel da semplici colleghi diventino qualcosa di più.

Dopo un'udienza difficile, i brillanti avvocati dovranno pure affrontare un viaggio assieme per raccogliere prove in favore dei rispettivi clienti che rappresentano.
Ma l'attrazione torna a bussare alla porta, l'alcool rende tutto più confuso, e dopo una seconda notte insieme, i due si svegliano con le fedi al dito.

Saranno costretti a portare avanti un matrimonio di facciata? Sveleranno l'errore commesso? Finiranno con l'innamorarsi?

Molto divertente la rappresentazione dei personaggi, tipizzati come una buona commedia degli anni duemila (il film esce nelle sale nel 2004) vuole: Audrey è la classica donna in carriera, rigida con tutti e tutto e dedita solo al lavoro; apparentemente sicura di sé; Daniel è forte della sua bellezza, del suo successo e sembra sempre perfetto tanto da conciliare al lavoro di avvocato anche quello dello scrittore.

Simpatica anche la figura della mamma di Audrey, diversissima da lei, attenta alla forma fisica e all'alimentazione (oltre che poco propensa a farsi chiamare "mamma" in pubblico), e quella del giudice Abramovitz, che sarà presente in tutta la pellicola.

I dialoghi sono prevedibili (come tutta la trama, per essere onesti), fatti di giochi di parole e di doppisensi, mai troppo volgari.
Il film risulta, nel suo genere, piacevole. La classica commedia romantica, fatta di diversità ed equivoci.

Rappresentativi anche i costumi (che, insieme al trucco, si guadagnano una nomination per gli Irish film and television awards). Audrey, così elegante e professionale in aula, si tuffa nella tuta e sul divano appena può; e anche il libertino Daniel, camicia e jeans nel tempo libero, è pronto a ricoprire il ruolo dell'affermato uomo di legge con completi distinti e raffinati.
G.

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