domenica 8 novembre 2015

Teneramente folle

Cameron (M. Ruffalo) è esattamente "teneramente folle". Un padre che fa di tutto per prendersi cura delle due figlie e per conquistare la moglie Maggie (Z.Saldana), nonostante il disturbo bipolare da cui è affetto, è assolutamente e inevitabilmente teneramente folle.

Le vicende di Cameron e della sua famiglia, sono ispirate alla vita della regista, Maya Forbes, cresciuta negli anni settanta nel Massachussets.
La mamma di Maya, per offrire alle figlie la possibilità di un'istruzione e di un futuro migliore, si trasferì per un lavoro migliore, lasciando le due bambine alle cure del marito, da cui si era separata, dopo diverse crisi depressive.

Film e vita reale si intrecciano: Cam deve stare per ben diciotto mesi con le due figlie, lontano dalla moglie. Sembra un'occasione perfetta di riscatto, per lui: Il suo medico gli ha consigliato di seguire una certa routine e di prendersi maggiori responsabilità per garantire una migliore guarigione.

Ma Cameron, buono, sensibile, pronto a preparare piatti succulenti per le adorate bambine, è un uomo problematico. E' imbarazzante per le bambine dover stare con un uomo così invadente, così incline alle chiacchiere e propenso ad accogliere a casa sua nuovi ospiti...o a infilarsi nelle case altrui per dare una mano-assolutamente non richiesta-.
Cameron ha anche il vizio del fumo e quello dell'alcool. Non sempre è facile tenersi sottocontrollo, e lui ne è consapevole.
Ce la mette tutta, ma cade. Si rialza, cade di nuovo.

Il film è un continuo saliscendi tra momenti di idillio familiare, in cui l'entusiasmo bambino del padre e quello delle sue figlie compongono i pezzi di un puzzle perfetto; e momenti di crisi buia, in cui sbarriamo gli occhi di fronte alla violenza verbale di un uomo contro chiunque lo circondi.

Ma Cameron ce la mette davvero tutta. Ma cade. Si rialza, cade di nuovo.
Amelia (Imogene Wolodarsky-figlia della Forbes) e Faith (Ashley Aufderheide), benché siano appena due bambine, lo sanno bene. E tra la loro rabbia mescolata a compassione, e tanto tanto amore, fanno di tutto per assecondare il movimento totalmente imprevedibile delle montagne russe su cui sono sedute.

La regista è attenta ad affrontare tematiche che legano perfettamente il mondo degli anni settanta (in cui il film è ambientato) a quello attuale. Esempio particolarmente evidente è quello del femminismo o più in generale della posizione subalterna di una moglie rispetto a un marito.
Maggie è vista come una cattiva madre, per aver abbandonato le bambine al marito; Cameron è un uomo diverso dalla massa: è strano che qualcuno accetti che sia una donna a portare a casa lo stipendio;viene fatta attenzione al ruolo di "moglie", colei che dovrebbe cucinare e occuparsi della casa; e "marito" colui che dovrebbe lavorare e guadagnare.

Gli attori sono eccellenti: Mark Ruffalo fa quasi paura per i continui sbalzi che vive durante il film; le due bambine sono bravissime nel mettere in scena questo misto di pietà e tenerezza nei confronti di una delle persone che più amano al mondo; Zoe Saldana èperfetta nel ruolo di chi cerca di mantenere tutto in perfetto equilibrio.

Splendida anche la colonna sonora, che fa emergere in maniera ancora più evidente di quanto facciano gli stessi attori gli alti e i bassi della vita di queste quattro persone.

Commovente, tenero, folle.
G.

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