domenica 26 luglio 2015

E' arrivato nostro figlio

100% Cachemere, o E' arrivato nostro figlio, come è presente in Italia  è una commedia che non fa ridere.
La regia di V. Lemercier, ottima attrice francese, è veramente deludente, così come deludente è l'intera trama in sé.
Aleksandra, dopo diversi tentativi di gravidanza falliti, riesce, col marito Cyirille ad adottare un bambino.
La piccola peste, Aleksei, farà passare parecchi guai a mamma e papà, che tra parentesi nemmeno sono convinti sia il bambino che in passato era stato loro assegnato e di cui posseggono una fotografia.
Da qui, una serie di gag in cui Alecsandra mette a confronto foto e figlio, si chiede come mai sia così diverso da come se lo aspettavano, vuole avere il reale Aleksei, anche perchè il bambino che le hanno dato è il "meno carino di tutti". Aleksandra è convinta che il litigio con la responsabile delle adozioni sia la causa di questa tremenda punizione.
Si scoprirà mai la reale identità del bambino? No. 
Cyrille, marito affettuoso e perfetto, in realtà tradisce la moglie con una sua collega, che rimane incinta, ed è sicura che il padre non sia il suo reale fidanzato.
E' Cyrille, diciamo noi. E invece no, è un dj conosciuto durante una sfilata.
La presenza di questa donna, di questa sottotrama che occupa uno spazio breve nella commedia, ma che comunque è presente, è utile? No.
In realtà pare che anche Alecsandra abbia un amante, presente nei primi cinque secondi del film, e nel minuto finale, quando pubblica il libro sulle disavventure della stessa Alecsandra, "100% Cachemere", appunto.
Quest'altra sottotrama ha qualcosa di utile all'interno del film? No.
Così come inutile è l'inserimento del rapporto conflittuale tra Cyrille e sua sorella, di diciassette anni più piccola, gelosa del rapporto tra sua madre e suo fratello.
Anche la tata di Aleksei, una bugiarda innamorata di Cyrille, si vede solo per poco, e non riesce a far divertire quanto, secondo me, si vorrebbe.
Insomma, il film è ricco di personaggi non ben caratterizzati e che fanno fatica a rendersi riconoscibili agli occhi dello spettatore.
Per quanto riguarda le vicende della protagonista, dopo l'ennesima figuraccia, Aleksandra, che non ne può più di questo ragazzino maleducato e capriccioso decide di riportarlo all'orfanotrofio senza dire niente a nessuno.
Il film da questo momento è una corsa: in breve tempo, lei scopre di essere incinta, torna dal suo Alecsei, lo riporta a casa, partorisce e senza più fare nessun accenno a tutti gli altri personaggi che hanno popolato il film nei minuti precedenti, la storia si conclude con un lieto fine.
Un vero peccato, visto che il soggetto avrebbe potuto avere uno sviluppo ben diverso, e far davvero ridere e riflettere.

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