venerdì 31 luglio 2015

Fabi-Silvestri-Gazzè:Rock in Roma 30 Luglio 2015

Questo post sarà un po' diverso.
Non si parlerà di una serie, un attore, o un regista.
Non sarò oggettiva.
Non cercherò di indagare le motivazioni di certe scelte fotografiche o registiche.
Insomma, non scriverò con la testa, ma solo col cuore.



Ieri pomeriggio Roma ci accoglie coi suoi trenta gradi e la sua afa da asfalto nero.
 Poi, decide sia giunto il momento di un bel temporale estivo, e ci bagna di pioggia sottile e polvere.
Ma Roma è una madre benevola, e dopo un pomeriggio di corse all'ombrello, file distruttive, caldo e pioggia, apprezza lo sforzo di noi resistenti a tutto e ci apre le porte di un cielo limpido e fresco.
L'attesa prima di un concerto è qualcosa di tremendamente eccitante. Ti esalta sapere che non sai bene cosa ti aspetta, ma allo stesso tempo hai la certezza di non rimanere deluso.
Anche se i polpacci iniziano a vacillare, i piedi a far male, le spalle -su cui poggiano pesanti borse- a cedere.

Ma alle 21:50, quando tutto diventa scuro e i brividi sulla schiena cominciano a salire, escono loro:
Niccolò Fabi, Daniele Silvestri, Max Gazzè.
Da venti anni, questi uomini speciali, dalle anime colorate di sfumature percepibili a pochi, suonano e cantano capolavori della musica italiana.
La loro inconfondibile penna, così come quella di altri grandi artisti, nasce ne Il Locale.
Ora potrei fare battute scontate sul fatto che tale Locale si trovasse proprio in via del Fico... ma mi tratterrò.
Dicevamo, l'inconfondibile penna. Sì, perché se sono autori (o coautori, insieme a personaggi come Sinigallia o Francesco Gazzè) di sicuro quello che nascerà sarà qualcosa di speciale.
Ecco. Per chi da anni si bea delle loro melodie prese singolarmente, un concerto a tre è davvero una festa nel cuore.
Specialmente dal momento che questi tre grandi artisti ci deliziano coi loro successi per tre piacevolissime ore.
Sono ottimi padroni di casa. Giocosi, liberi, uniti.
 Divertenti e divertiti, ti fanno dimenticare la stanchezza, le ore di fila, la sete.
Sono lì, e sono un tutt'uno con te, semplice spettatore a cui a tratti trema la voce... Più spesso il cuore.



Spaziano tra quelle canzoni che ti riportano indietro negli anni, come l'autostrada o la sempreverde capelli, quasi maggiorenne; aggiungono alle loro canzoni da singoli, le nuove uscite, nate dalla loro collaborazione dell'ultimo anno; fanno medley dei più grandi successi.
Si sfidano. Ne escono vincitori.
Noi, invece, ne usciamo arricchiti. Come dopo una boccata d'aria a pieni polmoni.
Ci lasciamo così, senza promesse. Con un futuro all'orizzonte fatto però di nuovi traguardi.
Chiudiamo a Roma questo splendido cerchio e questo splendido sodalizio, frutto di un'amicizia nata e mai finita.
Grazie di tutto.

G.

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